giovedì 31 luglio 2014

Libera e felice....come un geco!

E' da quando ho cambiato il titolo del blog che penso a cosa potrei scrivere, una poesia o un post? personale o di attualità?
Volevo scrivere qualcosa che spiegasse la scelta del titolo del blog, chessò una recensione su "Aspettando Godot" o sulle opere di Samuel Beckett oppure un post che spieghi che la parola chessò non esiste.
Sono stata in Puglia e allora volevo diventare una "Don Chisciotte moderna" e scrivere dello scempio delle pale eoliche, troppe, decisamente antiestetiche e soprattutto ferme, tutte ferme. Quindi volevo documentarmi sui venti e sulla produzione di energia pugliesi e scrivere di questo.
Però stasera ho visto la pubblicità del buscofen ed è diventata una priorità..
In questa pubblicità si vede una ragazza che butta dal balcone tutti i vestiti del compagno, ma non è nervosa per la crisi coniugale ma solo perché ha dolori mestruali, mal di testa e mal di schiena. Allora arriva una sua amica che la salva con la pillola magica.
Ha il ciclo non è bipolare!
Ma chi li scrive questi spot?
Io sono stufa di sorbirmi di continuo pubblicità su assorbenti, antidolorifici per i dolori mestruali, integratori per la menopausa o per il periodo premestruale. 
Io non sopporto gli slogan come "libera e felice come una farfalla" oppure "l'assorbente che ti mette le ali"...
Il ciclo mestruale è la cosa più naturale che ci sia ma questo, dal mio punto di vista non è un alibi per tutto. Devono per forza fare pubblicità idiote? Deve necessariamente passare il messaggio che le donne diventino delle squilibrate o delle cretine in quei giorni? 
Io, e vabbè sarò un po' fissata, trovo che queste pubblicità da cerebrolesi siano maschiliste e ci sia l'intenzione di far passare il messaggio che le donne, dato che hanno il ciclo, siano inferiori, mentre il ciclo è la prova del miracolo della vita che avviene nella donna.
Io credo che non ci sia bisogno di fare pubblicità così esplicite e credo che un po' di discrezione in più non faccia male anche perché di pubblicità così intime per l'uomo non ce ne sono, non si parla mai di rimedi per l'incontinenza o l'impotenza maschili. Perché?

giovedì 24 luglio 2014

Cambio titolo

Erasmus finito.
Mondiali finiti.
Ma io vorrei continuare a scrivere.
Per adesso ho scritto solo il titolo.
A prestissimoooooo

martedì 8 luglio 2014

Non ci si rende conto di quanto sia bello viaggiare, finché non si torna a casa e si posa la testa sul vecchio, caro, cuscino

Ho pulito la stanza nel campus di Grenoble, l'ho lasciata molto più pulita di quando me l'hanno consegnata (sono sempre francesi) e anche di quando ci ho vissuto (sono sempre un'erasmus).
L'ho vissuta come una pulizia simbolica, come se lasciarla sporca significasse lasciare qualcosa lì invece io ho voluto portare tutto via con me.
É stata una grande esperienza.  Ma ora sono a casa!

Lungo gli oltre 1000 km Grenoble-Molise riflettevo che forse non mi sono mancate molto la mia casa e la mia famiglia o meglio mi sono mancate ma meno di quello che immaginavo, forse perché ho fatto tante nuove e belle esperienze. Mi sembrava di essere stata comunque bene.
Invece aprendo la porta di casa, immergendomi nei suoi odori, guardando gli occhi di mio padre, abbracciando la mia mamma, accarezzando mia sorella mi sono sentita rinata. Come se avessi lasciato giù un pezzo d’anima e mi ci stessi ricongiungendo, come se tutto si incastrasse improvvisamente meglio, e io mi sentissi, in quattroeqquattrotto, di nuovo io. Di nuovo a casa.
La mia casa con tutti i suoi problemi, con il citofono che non funziona sempre, con poca privacy, con il caldo, con i conflitti generazionali (in realtà so di avere un caratteraccio), con le tante cose da fare ma piena dell'amore incondizionato della mia famiglia: la mia casa
Non so se si abbatterà anche su di me la fatidica depressione post Erasmus.
Ma per ora sono contenta di essere tornata, di questo preciso istante, di quest'umore e di queste percezioni. Più ricca delle esperienze fatte, delle bellissime persone conosciute, della certezza di ritrovare gli amici lasciati qui.
Sono piena di emozioni contrastanti.
Da una parte non vorrei fermarmi in nessun posto perché l'Erasmus mi ha insegnato che ci sono mille modi diversi di vivere e mille posti dove poter cercare la felicità anche se poi guardi il tuo mare e non capisci come hai fatto a stargli lontano e ti riprometti di non lasciarlo più.
E poi ci sono anche altre sensazioni, altre emozioni,  altrove, in altri respiri e attraverso altri sguardi, e senti nel cuore l'eco sottile della felicità.

 "Una vita sola non mi basta.
Se fai i conti bene non sono neanche tanti giorni..
Troppe cose da fare. troppe idee..troppo.
Sai che ogni volta che vedo un tramonto mi girano i coglioni?
Poi mi commuovo"

Esterno Crepuscolo

Esterno- Crepuscolo Si attacca ai comignoli il tramonto stasera le nuvole volteggiano travestite di rosso La mente fa lenti balzi tra le cos...