venerdì 11 marzo 2016

E comu simu?

E comu simu?  =  Com'è? tutt'appost? (Sto imparando il calabrese)
-le fil rouge degli incipit delle telefonate quotidiane verso la terronia-

C’è un demone, quando vivi lontano, che si stringe alle tue spalle non appena superi la soglia della porta di casa, e rimane lì, con te, dorme raggomitolato a fianco al cellulare, sussurra qualcosa quando chiami casa e senti una voce un po' strana, un po' di tosse, non è niente, tutto a posto, tutto come al solito, e mentre il demone ridacchia magari ti solletica l'ombra di un sospetto, ma sei lì, impotente
Non puoi cambiare teorie secolari e inclinazioni familiari che, forse si basano proprio su quel comune tacito accordo di evitare inutili ansie, così da alimentare la malizia e il dubbio, a te a chilometri di distanza, ma forse esageri, perché poi dormi tranquilla, non ci pensi, ti ci abitui, mentre il demone del "non ti abbiamo detto niente per non farti preoccupare" è sempre lì con te, in perfetta salute.
E allora facciamola qualche telefonata in più. E diciamoci le cose.
La verità è in ogni piccolo messaggio che mi arriva la mattina, nelle parole che non ci sono scritte.
E' come un tavolo in legno d'ebano, nero come il cuore che stringe i dolori.
La verità è come un camino acceso, con i carboni ardenti, in una stanza bianca come l'assenza .
Sono tutti via: inseguono il vento con le finestre chiuse. Ma quando il gelo implacabile preme, nessuna idea resiste.
Voglio andare al mare. Voglio giocare con la sabbia, lasciarla scorrere tra le mani, come i bambini. Riempirmi un palmo e farla scorrere nell'altro, seguirla con gli occhi mentre viene risucchiata dal vuoto tra le dita, e poi ricominciare.
Cerco la stessa ipnosi nella frenesia della città, nelle chiacchiere rumorose dei tavoli di un bar passando come una meteora silenziosa, tra mille diversità di destini, tra pianeti raggruppati in orbite di empatie casuali.
La trovo in una clessidra, mentre fisso la sabbia inghiottita dal centro che ubbidisce alla forza di gravità, fino a posarsi lenta sul fondo con i salti degli ultimi granelli in ritardo.
E poi la giro di nuovo, quasi fosse una magia e lasciare che continui a scorrere, inarrestabile, come la vita.


Esterno Crepuscolo

Esterno- Crepuscolo Si attacca ai comignoli il tramonto stasera le nuvole volteggiano travestite di rosso La mente fa lenti balzi tra le cos...