Respiri profondi,
consumati
con gli occhi sporchi di sonno
all'ombra del silenzio.
Voglio pochi attimi per stare alla finestra
e un foglio bianco
e una penna
per riempire di parole
il peso della libertà
delle leggere nubi in lontananza.
Le mattine più limpide
non hanno voce
nel rumore dell'inverno.
Uno spicchio d’alba
sveglia la natura,
e sento,
forte come il pane di ieri,
l’estasi di smarrirsi dell'anima.
Una folata di vento
spegne la candela
ma alimenta il fuoco:
l'alba non è per tutti
mercoledì 31 ottobre 2018
martedì 30 ottobre 2018
Caffè notturno
Bevo il mio caffè
in un angolo e
schivo il rumore amaro
della mia caverna.
La libertà
è nel buio della notte.
Tra distinti pensieri d'istinti
e sensuali persuasioni.
Il fruscio delle palpebre
batte irruento
rimbalzando nella testa.
Lo spazio diviene musica.
L'aria si fa pura essenza
e si plasma:
la dimensione evapora
ascoltando l'acuto fischio
del silenzio
un progresso grigio,
di un mondo carponi
che non sa più camminare.
Sale ogni volta un gradino
più in basso
e imbrunisce di cenere
metà della notte
senza tinta
e senza età
in un angolo e
schivo il rumore amaro
della mia caverna.
La libertà
è nel buio della notte.
Tra distinti pensieri d'istinti
e sensuali persuasioni.
Il fruscio delle palpebre
batte irruento
rimbalzando nella testa.
Lo spazio diviene musica.
L'aria si fa pura essenza
e si plasma:
la dimensione evapora
ascoltando l'acuto fischio
del silenzio
un progresso grigio,
di un mondo carponi
che non sa più camminare.
Sale ogni volta un gradino
più in basso
e imbrunisce di cenere
metà della notte
senza tinta
e senza età
giovedì 11 ottobre 2018
Celo io
Nelle mattine più limpide
le pagine ruvide di un libro
suonano
gli agguati delle parole
senza voce
Mi restano solo scampoli di senno e
rimasugli di tenerezza:
li respiro piano
per non fare male all'aria
E quando il taglio malfermo
di ogni parola
annuncia
una nuova bozza di me…
Appaiono nell'aria,
sospesi
come fossero eterni
i bordi frastagliati,
di immobili cirri.
L'ombrello è blu
e l'orologio pieno di attese.
le pagine ruvide di un libro
suonano
gli agguati delle parole
senza voce
Mi restano solo scampoli di senno e
rimasugli di tenerezza:
li respiro piano
per non fare male all'aria
E quando il taglio malfermo
di ogni parola
annuncia
una nuova bozza di me…
Appaiono nell'aria,
sospesi
come fossero eterni
i bordi frastagliati,
di immobili cirri.
L'ombrello è blu
e l'orologio pieno di attese.
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