mercoledì 4 novembre 2020

Blockhaus

 Ascolto le voci

di briganti e pastori

che sonnecchiano vacue

nel ricordo 


Respiro l'atmosfera

con la sete di parole lente

e rispondo

agli echi con cui bisbigliano le sibille


Nel vociare domenicale dei vivi

c'è un sussurro di neve

che ricopre le impronte scomposte.


Accarezzo con gli occhi,

le creste che sono madri e culla

del mio primo sognare d’autunno


quando con pudore quasi le toccavo

quelle cime,

con le dita innamorate

del vento degli Appennini


Abbiamo soltanto le nostre

mani, per tremarci addosso

tra caldi vapori e riverberi di sole


Scendo a valle mentre 

la luce fioca allunga le ombre

Insonnia

Nell'inquieta luce della sera conto i miei versi ad uno ad uno per dormire in attesa di una rivoluzione. C'è bisogno di prudenza anc...