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La pillola di italiano di oggi è ABIATICO
Immagina di incontrare un signore di mezza età con una bambina piccola molto carina, una possibile conversazione potrebbe essere:
<<Chi è questa bella bimba?>>
<<Mia nipote>>-
Spesso per evitare gaffe si resta con il dubbio se quel signore sia lo zio o il nonno della piccola.
In italiano manca davvero la possibilità di usare un nome distintivo - un "singenionimo", cioè un nome che descrive una parentela, per differenziare il nipote dei nonni dal nipote degli zii?
La risposta è no, ma con riserva.
Esiste il termine 'abiatico' (talvolta 'abbiatico' o 'aviatico'), derivato lineare dell'avus latino.
Come sostantivo, descrive precisamente il figlio o la figlia (abiatica) del figlio o della figlia.
Ma si tratta di una parola completamente desueta.
Lo è appena meno come aggettivo - col significato 'del nonno' e analoghi. Si può quindi parlare di nipoti abiatici, dell'eredità abiatica, di un'usanza abiatica a cui siamo molto affezionati.
L'italiano è una lingua ricchissima, eppure qui ha una risorsa spendibile in meno rispetto a tante altre lingue. Altre lingue, anche romanze, hanno sviluppato termini diversi per indicare il diverso grado di parentela, come avviene ad esempio nel francese (petit-fils ~ neveu), spagnolo (nieto ~ sobrino), catalano (nét ~ nebot), portoghese (neto ~ sobrinho) e anche l'inglese (grandson ~ nephew), il tedesco (Enkelsohn ~ Neffe), il polacco (wnuk ~ bratanek), il ceco (vnuk ~ synovec).
Ma chi non teme la desuetudine può usare abiatico.
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