giovedì 17 ottobre 2019

17/10/2019: una pillola di italiano al giorno


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La parola di oggi è RATAFIÀ

Il termine ratafià, denominato localmente anche ratafia o rataffia, indica qualsiasi tipo di liquore composto da un infuso a base di succhi di frutta e alcool.

Ne esistono diverse varianti regionali.
Il ratafià piemontese è una bevanda tradizionale ed è prodotta in tutto l'arco alpino a partire da un succo di visciole.

In Abruzzo, il ratafià, quello vero (ndr),  è un liquore diffuso in tutta la regione a base di amarene e di vino rosso ottenuto da uve del vitigno Montepulciano.

L'etimologia è incerta.
Da alcuni, il termine è fatto risalire a tafià, un'acquavite delle Antille ricavata dalla canna da zucchero, ma è più verosimile la spiegazione popolare.
In piemontese "rata fià" significa "gratta fiato", conferendo così al liquore proprietà lenitive per la tosse e il mal di gola.
Però la spiegazione più attendibile (ma solo perché piace di più a me) risale alla tradizione abruzzese che prevedeva che il liquore venisse offerto al notaio a conclusione di un contratto stipulato, rata fiat.
E ne fornisce testimonianza Alessio de Berardinis in "Ricordi sulla maniera di manifatturare vini e liquori" (Teramo 1868) "il nome... gli fu dato da quell'uso che anticamente avevano gli ambasciatori delle potenze belligeranti quando trattavano della pace ad una lieta mensa, di bere questo liquore e di pronunciare quelle semplici parole latine Pax rata fiat!"


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