di Neil Armstrong sulla luna per diventare progressivamente una confessione intimista, quasi una autoterapia.
Con degli artefici teatrali al limite del metateatro si viene trasportati nel mondo personale di Cosentino, bravissimo attore e protagonista delle reali vicende messe in scena.
Quindi "Primi passi sulla luna" parla tanto di luna, quanto di funghi o di verdurine e trucchi per mangiarle.
Si parte dalla luna per arrivare al dito che la indica, alla fragilità dell'animo umano e alle paure di un padre, che usa il teatro come personale rifugio
Il filo conduttore di tutto è la divagazione in un viaggio surreale e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo delle favole e dei sogni, e che si dissolve al presente.
Partecipare come spettatori dona una forza emotiva forte, ci si immedesima e si spera nel lieto fine dimenticando definitivamente Neil e il suo scafandro da palombaro.
Nessun uomo è un'isola, nemmeno sulla luna.