I francesi sono paranoici. Da quando sono qui, cioè 3 mesi
ho fatto 3 simulazioni di evacuazione ed è scattato l'allarme antincendio
almeno 5 volte.
Ed ho già parlato delle assicurazioni che stipulano su
qualsiasi cosa, oggi voglio parlare dell'allerta bombardamenti.
Mercoledì ero in riunione con il professore ed ho sentito
una sirena, allora ho chiesto a lui cosa fosse e mi ha spiegato che suona ogni
primo mercoledì del mese e serve solo a controllare che funzioni.
Mi sono documentata. Esiste una rete di sirene, che è attiva
dalla seconda guerra mondiale chiamata RNA, Réseau National d’Alerte, rete
nazionale d'allerta, costituita da 4500 sirene che permette di attirare
rapidamente l'attenzione della popolazione nel caso fosse in atto un
bombardamento o una catastrofe naturale.
E sono nazionalisti anche con il suono della sirena, la
Francia ha definito addirittura un segnale nazionale unico, composto da un
suono che sale e scende, di tre sequenze di un minuto separate da un
silenzio di cinque secondi. La fine dell’allerta è annunciata con
un segnale continuo di trenta secondi.
Il segnale test che si sente ogni primo mercoledì del mese,
esattamente a mezzogiorno, invece, per fortuna dura un solo minuto.
Io trovo che sia angosciante!
Un'altra cosa che caratterizza i francesi è la loro
fissazione per gli orari. Per esempio, i pub, durante la settimana, chiudono
all'una di notte, un po' presto, ma ci può stare. Se non fosse che alle 00,45
ti cacciano dal locale sia che sia strapieno sia che sia vuoto e per evitare
che tu dica "finisco la birra e vado", ti danno un bicchiere di plastica in cui
travasarla per levarti dai piedi.
Mi manca la cordialità italiana verso gli avventori, quelli
che ti offrono il caffè o che ti arrotondano per difetto il conto.
Però spezziamo una lancia a loro favore: mi piace la spensieratezza con la quale qui vivono
e sperimentano cose anche le persone apparentemente inadatte, anziane o con
qualche chilo di troppo o anche solo, un po' goffe e imbranate.
Li vedi nei parchi intenti nelle più strane attività
circensi, come la slackline (camminare in equilibrio su una corda tesa tra due
alberi) o il diablo oppure li incontri in città con i roller o il monopattino.
Mi piace!
Allora ho preso i miei roller e sono andata a pattinare, lungo
il fiume e mi sono sentita libera e potente. Ho sentito di avere le
potenzialità di vedere cosa c'è nell'altra faccia della luna, forse per un solo
momento, ma è stato magico.
Certo, spesso ho provato la stessa sensazione pattinando sul
lungomare di casa mia e forse avrei avvertito la stessa tranquillità e
spensieratezza anche camminando o correndo o pedalando o allungata sul prato ma
non lo saprò mai perché, come diceva Kundera, si vive una vita soltanto e non
si può né confrontarla con le proprie vite precedenti né correggerla nelle vite
future.
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