giovedì 22 maggio 2014

Scrivere

Scrivo da sempre. Sono una persona molto tecnologica, cioè diciamo che ho scelto la tecnologia come lavoro, ma anche per le mie passioni, per esempio per leggere uso il kindle ma per scrivere mi serve la carta.
Mi piace scarabocchiare i fogli bianchi con una bic nera. Scrivere a mano mi dà l'idea di disegnare la parola, di accarezzarla e di farla mia.
Io scrivo veramente male, cioè la mia grafia è all'esatto antipodo della calligrafia. Spesso ho invidiato le mie amiche o mia sorella per la grazia, la rotondità e l'eleganza delle loro parole scritte, però sono affezionata alla mia...crittografia. 
Chi mi conosce sa che non si capisce davvero nulla, nessuno mi chiede gli appunti, tutti mi fanno la classica battuta "dovevi fare il medico" o suppongono che io conosca l'egiziano antico.
Ma è anche uno scudo contro gli sguardi indiscreti, io posso scrivere anche su un treno senza correre il rischio che la persona accanto a me capisca qualcosa.
E credo che scrivere serva anche a me stessa per leggere le mie verità a "chiare" lettere, soprattutto quando cerchiamo di autoingannarci.
E oltre a scrivere pensieri buttati lì così o la lista della spesa, mi diletto a scrivere qualcosa che assomigli a delle poesie.
Scrivere poesie è guardarci dentro ed esprimere la pienezza dei nostri sentimenti senza inibizioni o maschere, con arte. E' un viaggio nella propria anima, che  può essere fatto con gli occhi di un bambino, innocenti e pieni di speranza, può essere continuato con gli occhi stanchi di chi ormai non spera più, può essere illuminato con gli occhi di chi ama, di chi odia o di chi è curioso e desideroso di scoprire. Si dice molto spesso che la poesia è dolore, che i suoi contenuti sono tristi. E in buona parte questo è vero, ma allo stesso tempo la poesia è un'arte che non sopporta il lamento confortevole anche se è prodotto da un dolore autentico e profondo e spesso cela la verità enigmatica e misteriosa nell'ombra di figure o di metafore.
La poesia non è uno stato di improvvisa ebbrezza, non è confessione immediata, non è uno sfogo anche se a volte può aiutare a tirarsi su. La poesia è un'arte e una forma di espressione e conoscenza che richiede virtù e sensibilità specifiche, ma anche studio, consapevolezza del linguaggio e della forma, parole giuste scritte con un paziente lavoro di attesa, di messa a fuoco, di ricerca nel profondo e di capacità di elaborazione. Quest'ultima può anche essere solo mentale, lentissima o velocissima: i procedimenti possibili sono pressoché infiniti, quello che conta è il risultato come del resto nella musica e nella pittura.
Scrivere poesie non è difficile, il difficile è scriverle bene. Ma se non vogliamo pubblicarle o farne un mestiere, l'importante è che piacciano a noi stessi. Tutti possiamo essere poeti, l'importante è fare uscire la crisalide dal bozzolo, vincere la confusione circostante senza imitarla, lasciare che la magia venga da sola, perché è rischioso andarla a cercare.

Detto questo, io continuerò a scrivere senza particolari pretese, perché mi fa sentire bene: è una personale forma di felicità. 

Nessun commento:

Posta un commento

Insonnia

Nell'inquieta luce della sera conto i miei versi ad uno ad uno per dormire in attesa di una rivoluzione. C'è bisogno di prudenza anc...