Essere in erasmus vuol dire anche prendersi un po' di tempo
per sé.
É un po' di tempo che non scrivo, per fortuna per mancanza
di tempo e non di ispirazione.
Ho fatto il compleanno, ho compiuto 27 anni ma sto ancora
realizzando che sono 11 anni che non ho più 16 anni.
Sto imparando il francese e amo sempre più l'italiano.
Essere lontana mi ha fatto capire quanto mi mancano le
persone della mia vita, anche se qui ho conosciuto delle belle persone, che
sono già entrate nel mio cuore.
Nella vita scegli il ragazzo, gli amici, il lavoro, dove
vivere...
Ma quello che non puoi scegliere è la famiglia, quando nasci ti trovi
una mamma e un papà e nel mio caso una meravigliosa sorella.
E oggi pensavo proprio a lei, complice una foto di noi da
bimbe che mi ha inviato, non mi piace parlare di questo su un blog, mi sembra
quasi di dover proteggere questo legame, questa magia, ma oggi ho voglia di
dirle che le voglio bene e che niente ci separerà, mai.
Mentre io mi lascio andare al romanticismo, nel corridoio ci
sono orde di cinesi che urlano. Mi stanno facendo diventare razzista. Odio il
loro atteggiamento di superiorità. Molti popoli sono schivi, ma loro sembrano
proprio snobbare il resto del mondo.
Continuo ad essere dispiaciuta, rammaricata e arrabbiata per
il messaggio che diamo al mondo dell'Italia.
Mi riferisco alla scena penosa di ieri sera nella finale di
Coppa Italia, Napoli Fiorentina. Non voglio essere retorica nel dire che non ci
dovrebbe essere violenza nello sport, ma a me piace il calcio e quando vedo i
fumogeni lanciati dagli spalti mi sento ferita nell'orgoglio di tifosa e di persona.
Ieri sera, però hanno toccato il fondo, quando hanno chiesto il permesso per giocare
la partita al capo-ultrà, un delinquente, un pregiudicato con indosso una
maglietta con scritto "Speziale libero", Speziale assassino
condannato di Filippo Raciti, poliziotto ucciso mentre faceva il suo lavoro.
Italia hai perso!
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