Sono arrivata alla fine di questa avventura erasmus, sono
già passati cinque mesi qui a Grenoble. "Grenoble? Dove si trova?" Quante
volte me lo sono sentita dire... Poi tristemente complice l'incidente di
Schumacher e sono diventati tutti esperti, continuavano a non sapere dove fosse
ma averla sentita nominare era sufficiente per dire di conoscerla.
Allora Grenoble si trova in Francia, nella regione
Rodano-Alpi ed è la città degli sport invernali e dello sport in assoluto. Città
carina, piena di verde, attraversata da un fiume e circondata dalle montagne, il
centro è bello, caldo e ospitale.
Sono contenta della mia scelta, in
realtà non so cosa cercassi, ma è tipico di me buttarmi dentro qualcosa, in
apparenza in modo superficiale, scegliendo dalle apparenze. Senza sapere nulla
di più che un titolo, una copertina o un bel nome. Amo quel pizzico di
avventura che ti riserva il fare qualcosa di cui conosci poco o nulla. Questa
città mi piace, anche se ci abitano i francesi, generalizzando, un popolo
strano, senza flessibilità e non particolarmente ospitale.
In questi cinque mesi ho incontrato tante culture diverse,
tra alfabeti e mondi da decifrare, ma anche piemontesi, calabresi, siciliani, veneti, abruzzesi, alcuni avrei potuto incontrarli anche in Italia, altri forse
no, nelle casualità di connessioni ed amicizie, ma ad incontrarli fuori c'è
meno diffidenza, c'è qualcosa in più in comune, lo star fuori, e ho imparato
espressioni in dialetti lontani, provato ricette nuove, imparato cose di chi
condivide sì la stessa lingua ma abitudini spesso completamente opposte. O le
stesse, a distanze fatte di chilometri e luoghi comuni, per esempio ho imparato che cosa vogliono dire "la mezza" o "telare".
Vorrei ringraziare le persone che ho conosciuto qui e hanno
contribuito a rendere questa esperienza indimenticabile, ma vorrei ringraziare anche
chi da casa, dall'Italia mi è sempre stato vicino e mi ha supportato nei
momenti difficili e ha gioito per quelli
più lieti. Scusate se a volte vi stresso!
Le persone che
incontri sono come delle foglie che
arricchiscono l'albero della mia vita: molte si perdono con il vento, solo
alcune, non si staccheranno mai e sono
gli amici.
Quelli che ti organizzano una festa a sorpresa per la tua partenza,
io tutte le volte che guardo il vostro cartellone giallo mi commuovo. Quelli
che sono disposti a cambiare bar ogni giorno perché io voglio un caffè
accettabile. Grazie!
Qualcosa mi mancherà: l'acqua gratis al ristorante,
l'efficienza dei trasporti, la libertà di vestirsi male, le feste multietniche,
la meritocrazia, i tentativi di farmi capire con gli stranieri...
Non mi mancheranno sicuramente i francesi, la loro maledetta
burocrazia, il loro schifosissimo caffè, il loro nazionalismo estremo e la fissazione per lo sport...
Per evitare di rovinare questo bel momento ho anche deciso di
posticipare a settembre/ottobre tutte le pratiche burocratiche relative, per
esempio al conto bancario...
"Mo' non mi voglio 'ncazzà!"
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