martedì 8 luglio 2014

Non ci si rende conto di quanto sia bello viaggiare, finché non si torna a casa e si posa la testa sul vecchio, caro, cuscino

Ho pulito la stanza nel campus di Grenoble, l'ho lasciata molto più pulita di quando me l'hanno consegnata (sono sempre francesi) e anche di quando ci ho vissuto (sono sempre un'erasmus).
L'ho vissuta come una pulizia simbolica, come se lasciarla sporca significasse lasciare qualcosa lì invece io ho voluto portare tutto via con me.
É stata una grande esperienza.  Ma ora sono a casa!

Lungo gli oltre 1000 km Grenoble-Molise riflettevo che forse non mi sono mancate molto la mia casa e la mia famiglia o meglio mi sono mancate ma meno di quello che immaginavo, forse perché ho fatto tante nuove e belle esperienze. Mi sembrava di essere stata comunque bene.
Invece aprendo la porta di casa, immergendomi nei suoi odori, guardando gli occhi di mio padre, abbracciando la mia mamma, accarezzando mia sorella mi sono sentita rinata. Come se avessi lasciato giù un pezzo d’anima e mi ci stessi ricongiungendo, come se tutto si incastrasse improvvisamente meglio, e io mi sentissi, in quattroeqquattrotto, di nuovo io. Di nuovo a casa.
La mia casa con tutti i suoi problemi, con il citofono che non funziona sempre, con poca privacy, con il caldo, con i conflitti generazionali (in realtà so di avere un caratteraccio), con le tante cose da fare ma piena dell'amore incondizionato della mia famiglia: la mia casa
Non so se si abbatterà anche su di me la fatidica depressione post Erasmus.
Ma per ora sono contenta di essere tornata, di questo preciso istante, di quest'umore e di queste percezioni. Più ricca delle esperienze fatte, delle bellissime persone conosciute, della certezza di ritrovare gli amici lasciati qui.
Sono piena di emozioni contrastanti.
Da una parte non vorrei fermarmi in nessun posto perché l'Erasmus mi ha insegnato che ci sono mille modi diversi di vivere e mille posti dove poter cercare la felicità anche se poi guardi il tuo mare e non capisci come hai fatto a stargli lontano e ti riprometti di non lasciarlo più.
E poi ci sono anche altre sensazioni, altre emozioni,  altrove, in altri respiri e attraverso altri sguardi, e senti nel cuore l'eco sottile della felicità.

 "Una vita sola non mi basta.
Se fai i conti bene non sono neanche tanti giorni..
Troppe cose da fare. troppe idee..troppo.
Sai che ogni volta che vedo un tramonto mi girano i coglioni?
Poi mi commuovo"

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