Si copre ogni sera
la misura sincera
di un vecchio sapore.
Vibrano grovigli di suoni
all'ultima briciola di sole.
L'orizzonte è un latrato lontano
che cela la
che cela la
voce dell'anima
e ricorda alle aurore
i risvegli mancati
e ai tramonti i sogni perduti
Si muovono a coppie
le nuvole sparse
dietro il profilo dei monti,
soli
come elefanti
inginocchiati e
silenti.
Soli.
Come bianche caprette
a cui venga tolta prima la madre
e poi la vita.
Soli.
A nutrirsi
di ombre.
E arriva il tempo
che inesorabile insegna
a non contare i giorni che il bruco
impiega a divorare l’esistenza
Perché un orizzonte
non finisce davvero
se non con lo spegnersi
di uno sguardo sincero.