Il cazzeggio è necessario non solo alla felicità, ma
proprio in senso tecnico, per riuscire a vivere spensierati.
Ed è una cosa che tanto amo e tanto invidio quando guardo
negli occhi di qualcuno più basso di mezzo metro.
E il mio cazzeggiare consiste anche nello scrivere questo
blog e raccontarvi come mi sento.
Avete presente quando sentite la radio ed esattamente nel
momento in cui siete curiosi di sapere come finisce una frase, entrate in galleria?
Io qualche volta mi sento così.
Vivo le mie giornate provando allo stesso tempo un
forte senso di appartenenza e la forte sensazione che si prova dopo un
tenero abbandono.
A volte mi manca il respiro e affondo le mani nelle tasche, e spingo giù, come se così potessi ancorarmi a terra, come se servisse a non farmi volare via con il primo soffio di vento.
Son smarrita, ma ogni tanto mi trovo e vi ritrovo, in un abbraccio o in una rimpatriata.
A volte mi manca il respiro e affondo le mani nelle tasche, e spingo giù, come se così potessi ancorarmi a terra, come se servisse a non farmi volare via con il primo soffio di vento.
Son smarrita, ma ogni tanto mi trovo e vi ritrovo, in un abbraccio o in una rimpatriata.
Allora volteggio in aria e vengo giù in picchiata. Dovreste
farvi anche voi un bel battito d'ali, per godere dell'ebbrezza del volo
pindarico tra le nuvole che si stracciano nel vento.
Oppure entrate in un pub
affollato, magari con la partita di champions della juve.
Ci sono sguardi,
nella confusione di un pub, che si perdono nei dettagli insignificanti di un bicchiere
o nelle mani di uno sconosciuto, e ci sono parole incomprese, e a chi
domanderà di ripeterle si risponderà con una menzogna leggera, con altro,
velocemente, di meno importante.
Ci sono gesti, di chi affoga memorie nel sorso
di una birra amara o di chi nasconde la tristezza in un'altra pinta e finge di
essere ubriaco per non dare spiegazioni.
Non sono quelle chiacchiere attente quando gli occhi seguono
i movimenti veloci delle labbra e espressioni artistiche si adattano
all'esclamazione incredula del momento né le risate in coro di chi guadagna il
proprio momento grazie ad una battuta ben riuscita.
Ci sono cose, nella
confusione di un pub, che fanno parte del sottofondo di rumori, musica ed espressioni, che ne arricchiscono l'immagine e anche se sono superflue e
impercettibili sono sempre lì, come i bicchieri rotti, fanno parte
dell'ambiente in un'anarchia di dettagli preziosi però fugaci.
Anche filosofeggiare su dei vetri rotti mi fa bene.
In fondo
il cazzeggio è un po' il corrispettivo occidentale dell'idea zen del vuoto, che
è importante quanto il pieno.
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