lunedì 6 ottobre 2014

L'eco del tempo

La mente è opaca
ed  assorbe la luce.
Impenetrabile al fuoco vivo,
resiste con forza
ad ordigni occasionali,
dagli effetti implosivi.
E io scrivo di mare d'inverno,
mentre un vento di ponente
solleva ancora polvere
e nasconde segreti.

Il tempo inesorabile
insegna a non contare i giorni
che il bruco
impiega a divorare l’esistenza.
Perché non credere in una metafora,
in un concetto andino del tempo reverso,
localizzando indietro il futuro
e avanti a noi il tempo trascorso?

Non dire niente
-nulla è quel che sembra-
il vento è l’occasione persa
che soffia appena il treno passa
e scuote
l’umidità commossa di un respiro dimenticato
ma troppo vicino.
Mi viene da chiedere:
ma di cosa profumano le stelle?
Non importa più, cosa pensi che io sia
C'è un bagliore profumato nel buio del mio cielo
che d'incanto, mi distrae dalla fine.




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