É tempo di
orizzonti aperti, di visioni che superano un confine.
Leggerezze
preziose ad ogni passo
Un’accortezza
in ogni direzione,
così sarebbe
bello
riuscire a conoscere
tutte le parole
e poi non
essere ancora nulla di nuovo.
Eppure pesa
il pensiero,
come cadere
nel vuoto.
come quando
ripeti una parola all’infinito
e non ricordi più cosa voglia dire
Mi piace
ascoltare il silenzio
per far
ordine nella mia mente.
Questione di
istanti
Colti, nell’atto
di mimare la felicità.
Ci
ritroveremo tutti in fondo,
sotto le
stelle stanche di guardarci,
Ammassati al
buio,
a misurarci
gli uni contro gli altri i passi fatti
E non
importano le tante pagine lette,
la storia la
viviamo per attimi,
La vita
passata la scorgiamo nelle righe nascoste tra le rughe,
nelle parole
brevi incastrate tra ferite e cicatrici.
La luce
muore in un punto imprecisato dietro la torre.
Vedo
l’oceano davanti agli occhi e un orizzonte rosa da respirare.
C’è una barchetta che naviga verso il largo e
arriva lì, a tracciare una scia evanescente nei miei ricordi.
Di notte le
strade sono lisce e silenziose.
Cammino
senza fretta perché già so che a casa tanto non prenderò sonno.
La fiducia è
una rete di schegge di vetro levigate dal tempo.
Si espande e
copre tutto ciò che è nella testa. Lo cura e lo rafforza. Lo rende chiaro.
Bello.
Questa notte
ho fatto la lista della spesa, mentre dormivo.
Nella lotta
tra lucidità e inconscio, dichiaro quest’ultimo vincitore incontrastato nel
campo della creatività.
Fossi poi abile a riportare quelle sensazioni e quelle atmosfere,
mi adorerei e mi basterebbe leggere me stessa, per entrare nella mia ristretta
ed esclusiva cricca di menti colte e raffinate, ma non lo sono.
Trattengo i
termini, trattengo le immagini che si muovevano nel mio sogno. Trattengo gli
attimi. Ma non è la stessa cosa. Non è neanche lontanamente la stessa cosa.
Forse saper dipingere aiuterebbe.
O essere
bambini, prima della corruzione del linguaggio, prima della necessità di
capirsi e di farsi capire.
Pare che l’inconscio non riconosca le negazioni. Me lo ricorderò la prossima volta.“Leggi fuori dalle righe, colora fuori dai margini. Sogna fuori dai cassetti, ché a sognare nei cassetti si cresce sonnambuli”.