venerdì 27 maggio 2016

Sconnessione

Profumo di fiori lungo la strada di traffico lento e pensieri veloci.
Forse è primavera. C’è l’aria leggera della scuola che sta finendo e della polvere tolta dalle valigie delle vacanze che si avvicinano.
Anelo al famoso ostinato e dolce altrove.
Oggi mi sento ispirata
Domani, forse vedrò, attraverso l’inchiostro, i segni instabili di pensieri sconnessi, di code ingiustificate, di attese infinite. 
Accanita sfiducia nelle stelle nelle notti che non sono mai puntuali.
Quest'ombra di luce mi tiene al riparo.
Su un angolo della chiesa immobile, su una carezza timida, su un pensiero che non dà nell'occhio.
Allaccio le dita al cuore, dimentico come si fa a scrivere quello che sento e a custodire un posto solo per me 
Sento che devo piegare la testa in un senso diverso, creare un angolo non ancora provato e slacciarmi le scarpe e correre a piedi nudi sul prato.
Ci vorrebbe l’audio per apprezzare il silenzio e odorare i colori per scegliere le sfumature.
Scoprire l’effetto che fa. Su di me. Sugli altri.
Leggere tutti i titoli di coda, quando la pellicola va veloce e il pubblico esce dalla sala raccogliendo giacche e popcorn rimasti sulla sedia.
In un tempo fatto di attese, con la mia mente che è un aquilone, mi perdo in pensieri contorti.
Non ci sono mai abbastanza arcobaleni né abbastanza temporali, e io, dentro con il rumore della pioggia e fuori il nulla.

Ho bisogno di sincronia e di girare a destra al prossimo semaforo.

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