mercoledì 12 aprile 2017

Déjà vu

Credevo fosse il tempo della risacca,
della tregua dopo una corsa affannata.
Ad ogni rintocco della coscienza
sento l’inesprimibile nulla.

Rintanata in un nido di silenzio
per riprendere fiato
Ti cerco nei rumori che non sento
Sotto questo cielo che è un deserto di parole
Nell'aria azzurra dei sorrisi di primavera
sussurrando per non far male al vento 

La verità è una sfinge,
un'eccedenza del cuore.
Si accosta ai silenzi delle case
schiude le finestre e fiorisce.
E' il tempo
per libere speranze,
rondini
che tornano sui rami 
con lo sguardo al domani.

Lento il giorno s’allunga
nell’affresco del cielo 
e da un taglio azzurro, cola già la luce.







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