Allora ho deciso di scrivere un vademecum, che non vuole certamente essere esaustivo e che in realtà serve solo a me per non continuare a leggere quest'articolo per la tesi!
Mi piacerebbe analizzare gli errori e gli orrori più comuni della lingua italiana, ma anche raccontare qualche curiosità della nostra lingua.
- La parola pò non esiste, esistono Po, il fiume e po', con l'apostrofo, come troncamento di poco.
- "Un'oca" e "un armadio": l'apostrofo serve solo con le parole femminili che iniziano per vocale.
- "Qual’è" non esiste, si scrive "qual è" perché si tratta di un troncamento di “quale”, non di un’elisione. Allo stesso modo di qual buon vento, buon uomo e nessun dubbio.
- Sì, come risposta affermativa si scrive con l'accento per distinguerlo dal si, senza accento, che è un pronome.
- Mi rifiuto di parlare dell'uso di congiuntivo e condizionale. Chi non sa coniugare i verbi nel modo e nel tempo giusti, nella propria lingua madre, non dovrebbe avere nemmeno la licenza elementare.
- Da, dà e da' hanno tre significati diversi: da è la preposizione semplice ("Vengo da Roma"), dà è voce del verbo dare ("Mi dà una mano") e da' è il troncamento di dai ("Da' una mano a Carlo!).
- Vale la stessa cosa per fa e fa', mentre non esiste fà, come non esiste dò.
- La d eufonica di ad o ed serve per far sì che la frase scorra meglio e abbia un bel suono, si usa solo prima di parole che inizino per vocali. Quindi la forma corretta è "Vado ad Ancona".
- Affianco o a fianco? Affianco è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare, quindi per dire "a lato di" la forma corretta è a fianco.
- C'è una regola che ha poche eccezioni ed è quella per formare il plurale di parole che terminano in "cia" e "gia": se la c e la g sono precedute da una vocale (ciliegia, camicia, fiducia), allora la i si mantiene nel plurale; se invece la c e la g sono precedute da una consonante (pioggia, pancia), allora la i si elimina. Le eccezioni sono ciliege, valige, e provincie per le quali sono accettate entrambe le forme.
- Daccordo o d'accordo? La forma corretta è "d'accordo".
- Se stesso o sé stesso? Quando il se è accompagnato da stesso l'accento non è necessario. Nel se, usato come particella ipotetica l'accento non ci va, ad esempio "se avessi". Quando troviamo il se come forma non ipotetica bisogna mettere l'accento, ad esempio "va da sé".
- Aspirapolvere è maschile e aspirapolveri non esiste..Si dice "i nuovi aspirapolvere sono silenziosi".
- Televisore e televisione non sono sinonimi: il televisore, l'apparecchio elettronico serve per fruire del servizio della televisione, la trasmissione di programmi. Quindi a meno che non stiate a guardare lo schermo nero non si dice "Sto guardando il televisore".
- Qualche altra curiosità: grattugiare si scrive solo con due g, collutorio con una sola t e il vocabolario non morde.
Continua...
Brava Claudia! Hai fatto un quadro sintetico ed esaustivo degli errori ortografici più comuni in Italiano... Continua....
RispondiEliminaGrazie! Gentilissima!
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