venerdì 21 febbraio 2014

Certe cose non si possono comprare...

Sto tornando in Italia.
Sono sul treno,  sono sveglia da 10 ore e sto rimpiangendo il silenzio dei francesi, ma solo perché c'è un imbecille che parla di luoghi comuni. Non si potrebbe obbligarlo a trasferirsi all'estero,  a seguire il suo cervello,  perché è impossibile che sia nel suo cranio ora!
Non mi sento ancora a casa, perché questa parlata così nordica non mi appartiene però si sente che sono in Italia: le persone parlano, fumano sotto il cartello di vietato fumare e soprattutto urlano parlando al cellulare, ma chiacchierano anche con gli sconosciuti. E a me piace tutto questo!
La prima  cosa che ho fatto a Torino  è stata prendere un caffè: è troppo buono il caffè italiano.
Questo è davvero un caffè, non quella brodaglia che sembra la risciacquatura di piatti sporchi che osano chiamare "café".

E appena arrivata mi sono potuta togliere uno sfizio enorme, prendendo spunto dallo sketch della comica Teresa Mannino.
Allora, nella mia epopea era compreso prendere un autobus Chambery-Torino, in attesa a Chambery, in mia compagnia c'erano tanti francesi, diretti nella nostra bella nazione. Sottolineando il fatto che nel viaggio di andata Italia-Francia, sempre in autobus, siamo stati fermi alla frontiera, anche se "dovremmo" essere in Europa, due poliziotti sono saliti e ci hanno controllato passaporti e carte d'identità.
Nel viaggio di ritorno, Francia- Italia non è successo  niente di tutto questo!
Una volta arrivata a Torino, una signora del gruppo dei francesi che era sul mio autobus, mi si è avvicinata chiedendomi se parlassi francese e io ho risposto di sì e me ne sono subito pentita, avrei dovuto dire  "siamo in Italia, parliamo italiano", così come è stato detto a me a Grenoble da una "simpatica" signora italofrancese.
Comunque poi ha proseguito chiedendomi: "C'est ici l'arrêt de Italò?" e io, decisa a prendermi una piccola rivincita: "Scusi non ho capito" e lei di nuovo : "C'est ici l'arrêt de Italò?" e io di nuovo: "Non capisco", al che ha tirato fuori il biglietto dalla borsa e me l'ha mostrato e io: AHHH ITALO!"
 E l'espressione sul suo viso, mi ha fatto sentire come nella scena finale della pubblicità di Mastercard!
Quindi ho preso Italo e nel classico  annuncio di benvenuto, sono rabbrividita perché il capotreno è diventato il train manager.... Credo che ogni commento sia superfluo.




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