lunedì 10 febbraio 2014

Scusate il francesismo!

Vi racconterò qualcosa fuori dalla routine, ma cercherò comunque di farlo con un certo aplomb.
L'altro giorno, al casino, vicino alla roulette, ho letto su un'affiche di un vernissage di un famoso pittore che vive in una roulotte con la fidanzata.
Uscendo, mi sono accorta che per l'evento è stato fatto un vero e proprio battage.
Io sono un'amateur di pittura, allora ho chiesto alla mia équipe di accompagnarmi.
Il rendez-vous era all'atelier dell'artista, che si trova molto vicino ad un grande boulevard. Quando stavo per arrivare la mia macchina si è fermata: l'allumage del motore non va, la macchina è proprio in panne.
Volevo mettermi a leggere un noir con nonchalance in attesa di una limousine con lo chauffeur.
Ma meno male che si è fermato un camion e l'autista con molto savoir faire  mi ha aiutato a far ripartire la macchina.
Arrivata addirittura in anticipo, per non fare una gaffe e ritrovarmi tête-à-tête col pittore, noto tombeur de femmes, o peggio per non rischiare un ménage-a-trois con la sua fidanzata, nota entraîneuse, ho aspettato la mia équipe perché loro sono degli habitué di questi eventi.
Per l'occasione ho una mise d'élite, indosso un tailleur beige con delle decolleté tone sur tone e una parure di perle con tanto di collier.
Finalmente sono arrivati i miei amici e può iniziare il nostro tour. Entrando sembra un laboratorio di bricolage, poi l'ambiente diventa più chic, c'è il parquet e le luci soffuse provengono soltanto da un abat-jour e da un applique.
Ci hanno dato una brochure della mostra e ogni opera ha una spiegazione anche nel linguaggio braille molto avant la lettre.
Il giovane pittore indossa con molto charme un completo blue con papillon e un bonnet. La sua fidanzata con una silhouette invidiabile, invece, indossa una bluse che fa pendant con una gonna plissé, sicuramente di una boutique famosa, altro che pret-a-porter, sembra uscita da un defilé, forse solo i capelli stonano un po': sono sistemati con un'acconciatura frisé un po' demodé,ma sembra comunque una femme fatale.
Glissons sugli altri ospiti...ho visto una vecchia signora,con una longuette beige a pois con una pochette melange, un imbarazzante decolleté, ricoperta di bijou dozzinali, fare delle avances al giovane pittore: mancava proprio di bon ton!
Invece c'era un signore, ex boxeur con un certo physique du role, che con un escamotage ha donato un grande bouquet di rose alla giovane donna.
E per la première è prevista anche una cena in un bistrot, meno male perché io ho mangiato solo un croissant a colazione e una brioche a merenda.
Il bistrot con arredamento in stile belle epoque è molto organizzato, vicino alla toilette c'è addirittura un boudoir con dei sofà dove le mamme possono allattare o dare il biberon ai loro bambini.
Veniamo accolti da un maitre molto professionale e ci accomodiamo in sala.
Come canape c'è un grande buffet con delle cruditè e delle ottime baguette, ma una fondue fredda... che débacle!
Poi ci servono delle omelette e poi c'è la possibilità di scegliere alla carte tra un'entrecote o le escargot. Tutto ottimo! Complimenti allo chef!
Infine per dessert ci sono i marron glacés e fuori menu, dei deliziosi bonbon e dei mignon accompagnati da un ottimo vin brulé.
E un flûte di champagne per tutti! Cin cin!



Un mio piccolo esercizio di stile (Queneau docet) per dimostrare che le influenze linguistiche, siano esse calchi o prestiti, tra due lingue così vicine sono innumerevoli e non ha senso negarle.

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