La pillola di italiano di oggi è la curiosa origine di alcune parole che indicano dei colori
Avana
Dal colore del sigaro chiamato Avana perché proveniente dalla capitale di Cuba, L’Avana.
Azzurro
Importato dagli Arabi, è la voce persiana lazward. Nelle lingue derivate dal latino, però, la “l” iniziale fu scambiata per l’articolo arabo “al-” e quindi sottratta. Sopravvive in lapislazzulo, “pietra azzurra”.
Bordeaux
Dal colore del vino francese, corrispondente al nome della città di Bordeaux.
Cremisi
Deriva dal nome arabo della cocciniglia, qirmiz, a sua volta dal persiano kimr (verme), da cui qirmizi, cioè “colore che si estrae da tale insetto” (il nome scientifico è appunto Kermes vermilio). Da animali anche perla, salmone, camoscio...
Fucsia
Dal nome del fiore delle piante del genere Fuchsia, scoperte a Santo Domingo nel 1693 da Charles Plumier, botanico di Luigi XIV, e così chiamate in onore di Leonhart Fuchs, autore di un erbario illustrato.
Granata
Dalla mela granata (o melograno), secondo altri dalla pietra preziosa. Molti colori sono ispirati al mondo vegetale: viola, rosa, glicine, pervinca, limone, arancione, amaranto, lavanda, malva, fragola...
Lilla
La parola è araba, lilak, o persiana, lilang, curiosamente derivata dall'antico termine indiano nilah che indica però un colore diverso, il blu scuro.
Indaco
Sta per “indiano” e individuava un colorante d’origine vegetale, importante per la produzione tintoria del Medioevo, quando in italiano si diceva ancora indico per “indiano”, dal greco indikon.
Magenta
Magenta (Mi) è il comune dove si combatté aspramente nel 1859 tra franco-piemontesi e austriaci. Il colore, battezzato così in Francia, ricorda il sangue sparso.
Turchese
Dal colore azzurrognolo della “pietra turca”. Turchese, al pari di turchino, appartiene all'italiano antico col valore di “turco”.
fonte: Focus